Marco Buticchi ha abituato, dal 2003, i suoi lettori a uscite biennali dei suoi romanzi. E puntualmente, dopo La voce del Destino del Settembre 2011, ecco l’imminente arrivo, sempre per Settembre/Ottobre di La Stella di Pietra, nona e sicuramente pirotecnica avventura di Oswald Breil, il formidabile, a dispetto di un’altezza che dire trascurabile significa usar eufemismo, personaggio principale dell’autore, riconosciuto e additato come uno dei maestri italiani dell’avventura.
Il mio incontro con i romanzi di Buticchi avvenne per caso, nel Febbraio del 2002, quando, su una bancarella partenopea, il libro Profezia battè in volata nella mia personale scelta Morte a Plum Island di Nelson DeMille (che ho letto in seguito) e Havana di Martin Cruz-Smith (che non ho più letto). Quel libro è uno dei miei preferiti; sarà per questo che spero sempre in un rientro di Pat Silver e di Maggie, la sua Venere Nera? Così come spero sempre ardentemente di riveder comparire Laura Joanson, oceanografa fascinosa e scrittrice famosa, talmente celebre e accattivante che Camilleri le ha rubato un titolo.
Nei primi due libri sembrava più lei, la Joanson dico, che io immagino con le fattezze di Elenoire Casalegno, la protagonista che non già l’archeologa Sara Terracini, attuale moglie di Breil; poi d’un tratto Laura e l’uomo Nasa tutto d’un pezzo Kevin DiMarzio si son eclissati per far posto ad altri protagonisti. A gente come Henry Vittard (breve fidanzato della stessa Sara), come il papà di Oswald, come Luce de Bartolo, come Aymon e Marie–Louise, come Athor e la sua amata Dehal, come tanti altri.
A pensarci bene qualche altro personaggio ricorrente c’è. Il genio informatico del Mossad, Bernstein, c’è sempre, e anzi acquista spessore con l’andar dei libri diventando, da nerd che era, e con una delusione amorosa rumena anche, un quasi commando. Il ronin Hito Humarawa compare in un paio di libri, come il suo nemico (?) Lorenzo di Valnure detto il Muqatil. Altri ancora, comprimari però, son morti strada facendo, e una preghiera va a Alberto Vite e Derrick Erma.
Negli ultimi libri c’è stato, a fianco della coppia Sara-Oswald, anche Guglielmo Grandi, ex ammiraglio comparso la prima volta in La Nave d’Oro. Ci sarà anche in La Stella di Pietra? Non lo so.
Ma è la Storia la vera protagonista dei romanzi di Buticchi, che ama associare e mescolare personaggi di fantasia a personaggi storici, spaziando su più secoli, ma mai a caso, perché c’è sempre un filo sottile a unire uomini, oggetti ed epoche.
Ed ecco allora far capolino ne suoi romanzi personaggi come Papa Pacelli e Evita Peron, Nerone e Ceausescu, Gengis Khan e i gerarchi nazisti, Roberto Calvi e Giovanni Paolo II, Federico II e Ted Kaczynski, l’Unabomber originale.
La Storia e le pieghe della stessa son le muse ispiratrici di Buticchi che, sia pure per fiction, prova a riscrivere qualcosa di già scritto.
La Stella di Pietra. E’ il 1487. Michelangelo Buonarroti è l'allievo più talentuoso e indisciplinato del Ghirlandaio. Michelangelo ancora non sa che il suo genio sarà riconosciuto patrimonio dell'umanità e che le sue opere ispireranno nel bene e nel male le esistenze che calcheranno le sue stesse vie... È il 1980. Sara Terracini, giovane laureanda in Storia dell'arte, nelle sue ricerche su Michelangelo si trova di fronte a una scoperta sconvolgente. Il complesso statuario del Laocoonte, attribuito all'epoca romana come copia di un'antica statua greca, appartiene in realtà a un'epoca diversa. Sara sa che esistono alcuni bozzetti, secretati agli occhi della Storia, che attribuirebbero la paternità dell'opera a Michelangelo. Ma quello che Sara non sa è che forse questo tesoro è servito a finanziare oscure trame del terrorismo nei terribili anni di piombo…
Breil dov’è? Arriverà, arriverà… magari è tecnico su qualche piattaforma off-shore, ma arriverà.
Massimo Bencivenga |